lunedì 7 marzo 2011

Laboratorio "LA SCIENZA PICCOLA"

“LA SCIENZA PICCOLA” è il titolo di uno dei laboratori cui hanno partecipato, suddivisi per gruppi omogenei per età, tutti i bambini della scuola nell'anno scolastico 2009/2010, gestito dall'Insegnante Piera Bellino della Scuola dell'Infanzia Pensogioco di Alessandria. 
Nel laboratorio i piccoli scienziati sono stati stimolati a cimentarsi in semplici esperimenti, mettendo in gioco curiosità, spirito d’osservazione, capacità di formulare ipotesi, spirito critico.
Ogni gruppo ha  giocato con un elemento naturale per tre incontri densi di esperienze.
I “medi” (4 anni) hanno esplorato le più elementari caratteristiche dell’aria: l’aria è forte, l’aria nascosta, l’aria è pesante, il volo.
I “grandi” (5 anni) hanno lavorato sui segreti dell’acqua: il galleggiamento, la forza dell’acqua, mescolanze e reazioni, le bolle di sapone.
I “piccoli” (3 anni) hanno giocato ai travasi con l’acqua e alle bolle di sapone
Al di là degli obiettivi educativi e didattici, riferiti a tutti i campi d’esperienza, il laboratorio LA SCIENZA PICCOLA si pone come finalità l’apertura di spazi di conoscenza del mondo naturale insoliti e stimolanti. 
Dall’osservazione sperimentale di “piccoli” fenomeni si può cominciare una riflessione sull’ambiente intorno a noi, sull’importanza dell’aria e dell’acqua, sulla necessità di salvaguardare il fragile equilibrio della natura.
  
LABORATORIO “LA SCIENZA PICCOLA”
GRUPPO CAVALLI (MEDI)
1° INCONTRO
OGGI SI GIOCA CON:   L’ARIA
PRESENTI: Valeria, Rebecca, Federico I., Silvia, Sara, Emma P., Davide, Angel, Martina.
 L’aria ha una sua forza, infatti se gonfiamo tanto un palloncino scoppia, l’abbiamo provato.
Un altro esperimento per verificare la forza dell’aria: 
VALERIA – ci vuole l’aria per pompare il palloncino.
REBECCA – ho gonfiato il palloncino e poi ho fatto cadere le cose.
SARA – perché la pompa ha fatto cadere … questo perché è caduto.
SILVIA – perché la pompa è forte.
EMMA – la pompa mette l’aria nel pallone. … è forte l’aria.
DAVIDE – io sono più forte dell’aria:
L’ARIA E’ PESANTE?
DAVIDE – l’aria è un ghiaccio e il ghiaccio è pulito e liscio, diventa molle e poi diventa leggera.
ANGEL – è pesante perché ha fatto cadere quello (barattolo).
SILVIA – è pesante perché ce n’è tanto, ma tanto di quel vento, ma troppo quando è estate; a volte fa freddo.
SARA – è pesante perché se cade quello!
VALERIA – perché fa venire troppo l’aria, è leggera.
 PESIAMO L’ARIA!
 REBECCA – quello grande ha tanta aria.
FEDERICO – è più gonfio!
E PER FINIRE ….
 
 
SECONDO INCONTRO.
PRESENTI: FEDERICO I., ANGEL, SARA, SILVIA, DAVIDE, REBECCA, VALERIA, MARTINA.
Per cominciare … un piccolo ripasso: L’ ALTRA VOLTA ABBIAMO …
FEDERICO – abbiamo pesato
ANGEL – abbiamo fatto cadere il libro.
SARA – ho fatto cadere e ho mangiato le patatine.
FEDERICO – abbiamo fatto l’esperimento che il pallone andava veloce  … l’aria …
DAVIDE – l’aria spingeva il palloncino.
ANGEL – andava più veloce.
REBECCA – sì, andava più veloce.
VALERIA – il palloncino … l’aria faceva ridere.
SARA – l’aria fa volare.
FEDERICO – il palloncino girava.
SILVIA – il palloncino girava, girava e poi è caduto per terra, si è sgonfiato.
MARTINA – il palloncino girava e io l’ho fatto cadere per terra.
SARA – e poi è caduto per terra, e poi girava, girava, girava.
FEDERICO – tiravo la corda e il palloncino volava.
 
L’ARIA C’E’, MA NON SI VEDE.
DUE NUOVI ESPERIMENTI.
ACQUA E ARIA
ACQUA “SPRUZZANTE”
FEDERICO – c’era dentro l’aria e usciva la bolla.
REBECCA – quando mettevo la spugna sott’acqua la schiacciavo e facevo le bolle.
FEDERICO – la spugna aveva tanti di quei buchi, che uscivano tutte le bolle dai buchi.
VALERIA – l’acqua era bella.
ANGEL – l’acqua era poca.
FEDERICO – l’acqua era poca quando hai messo ancora un pezzo di pongo, poi, quando lui ha fatto il buco, è uscita tutta.

TERZO INCONTRO
PRESENTI: FEDERICO I., FEDERICO S., ANGEL, SARA, SILVIA, DAVIDE, REBECCA, VALERIA, EMMA PI.
L’ARIA FA VOLARE !
La maestra costruisce un aereo di carta, lo lancia e … vola!
MARTINA – l’aereo vola perché c’è il vento. … con il vento vola.
 La maestra riprende l’aereo e, questa volta, lo lascia semplicemente cadere: non vola! Perché?
SILVIA – perché bisogna soffiare!
VALERIA – ci vuole il vento forte.
MARTINA – ci vuole il vento fuori.
FEDERICO I. – non vola perché è vento fermo.
 Costruiamo insieme il nostro aereo:
VOLANO! VOLANO!
 FEDERICO I. – io dico che l’aereo ha volato, è andato dritto.
REBECCA – il mio ha volato. A un tratto nel muro ha sbattuto e poi l’ho preso da per terra.
FEDERICO I. – il mio, prima di lanciarlo, l’ho tenuto così, in alto, e lui è andato in alto.
ANGEL – l’aereo già ha volato in alto, poi si è messo a volare indietro.
SARA -  il mio aereo ha volato e poi l’ho perso e poi un bambino l’ha preso e me l’ha dato.
FEDERICO I. – il mio aereo l’ho lanciato dritto e ha girato da solo a sinistra.
VALERIA – ho fatto volare l’aereo, l’ho rilanciato e lui ha fatto zig-zag.
SILVIA – il mio aereo prima l’ho lanciato, ma non volava perché non c’era l’aria o perché era rotto.
FEDERICO S. – il mio è andato all’indietro.
ANGEL – anche quello giallo si è messo all’indietro.
MARTINA – anche il mio è andato all’indietro.
FEDERICO S. – poi è caduto per terra e io sono andato a prenderlo.
EMMA PI. – il mio è volato in alto.
DAVIDE – il mio è andato lungo fino quasi … stava quasi sbattendo nel muro, poi è caduto per terra e sono andato a prenderlo.
SARA – ho lanciato a sinistra e a destra e poi è venuto qua, e qua, e dopo là.
FEDERICO S. – il mio, per un pelo attaccato dietro, ha girato così, e a momenti si alzava.
 GRUPPO PIANETINI (MEDI)
1° INCONTRO
OGGI SI GIOCA CON:L’ARIA
PRESENTI: FLAVIO G., RICCARDO M., LETIZIA, VERONICA, NISSRINE, ALEJANDRO, ALESSANDRO, AURORA, JADE, LORENZO.

DOV’E’ L’ARIA?
JADE – l’aria è fuori.
LORENZO – l’aria è anche dentro il nostro corpo e viene anche nella bocca.
ALEJANDRO – e anche nella pancia.
LORENZO – nella bocca, nella gola …
ALEJANDRO – poi il nostro corpo … anche se fa il fumo … fuori.
ALESSANDRO – quando sono uscito da scuola ho sentito puzza di macchina e di gatto.
LETIZIA – anche se fai il ruttino viene fuori l’aria.
LORENZO – anche la tosse.
ALEJANDRO – puoi mettere un po’ di crema qui e poi “riusci” a respirare.
L’ARIA E’ FORTE!
ALEJANDRO – il vento va via e poi c’è il sole che fa il vento.
LETIZIA – e poi c’è pure il terremoto.
FLAVIO G. – e dopo, quando viene il sole, gocciola l’occhietto.
SPERIMENTIAMO IL PALLONCINO A  REAZIONE 


ALESSANDRO – è come una mongolfiera
LORENZO – l’aria viene dal collo e dalla bocca
JADE – e dal naso
LORENZO – è in tutte le cose.
NISSRINE – viene l’aria … l’aria l’ha fatto spingere.
JADE – sembra che vola in cielo e dopo va a finire nell’acqua.
ALESSANDRO – solo se sei fuori.
RICCARDO – il palloncino, l’aria ha spinto il palloncino, perché è l’aria che spinge.
LETIZIA – anche quando vai fuori e quando vola in cielo, il palloncino, e poi torna giù.
ALEJANDRO – un ragno poi lo scoppiava e poi faceva “POM”, “brutto ragno, brutto ragno!”
FLAVIO G. – la mia mamma ha visto un palloncino e dopo è scappato in casa, e dopo scappato nel divano e nel letto.
ALESSANDRO – quando mia mamma lava i vestiti fuori fa così (gesto di scuotere) per asciugarlo, l’aria lo asciuga.
LORENZO – quando mia mamma lava i vestiti … mi pulisce i vestiti e poi viene l’aria e li asciuga. L’aria viene dal cielo.
LETIZIA – l’aria è pesante quando va in cielo, perché soffia tanto le nuvole.
ALESSANDRO – io ho visto le nuvole perché sono andato in aereo.
LETIZIA – le nuvole le sposta con il vento, quando c’è il palloncino sta lì in alto e quando c’è il sole scende giù.
L’ARIA E’ PESANTE.
LORENZO – se gonfi anche l’altro (palloncino) è in equilibrio uguale.
AURORA – fatto “BUM”, questa palla.
NISSRINE – un palloncino è pesante, pesante e uno magro è leggero, poi in palloncino che vola ….
JADE – ha fatto “pof” il palloncino e dopo è scappato e la bilancia è caduta.
RICCARDO M. – l’aria ha spinto il palloncino, perché l’aria spinge il palloncino. Prima era leggero e dopo era pesante, era più pesante.
ALEJANDRO – quello era piccolo e quello era gigantesco … come suo papà.
FLAVIO G. – ma … ho visto un bel palloncino grande, grande, dopo è entrato in casa e dopo è andato nel letto e ….
LETIZIA – il palloncino, quando lo gonfi troppo, poi scoppiano.
VERONICA – io, l’altra volta, la mia mamma ha gonfiato il palloncino della principessa, la mia cuginetta ha pensato di riempirlo di acqua e ci giocava piano, piano.
LORENZO – ma se lo riempi d’acqua scoppia subito perché l’acqua è più pesante.
Se dentro al palloncino c’è l’aria si può mettere anche, dentro al palloncino, l’acqua, il vino, magari il ketchup, il succo o l’arancio o il succo d’arancio e poi se scoppia, scoppia il pallone e manda tutta l’aria al vino e alle altre cose da bere e le manda in bocca nostra.


 
2° INCONTRO
25/02/10
PRESENTI: RICCARDO M., LETIZIA, NISSRINE, ALESSANDRO, ALEJANDRO, AURORA G., LORENZO, FLAVIO G., EMMA PE., JADE, VERONICA.
LA GARA DELLE PALLINE.
RICCARDO M. – l’aria spinge la pallina.
LETIZIA – quando soffia spinge la pallina, perché c’è il respiro che la spinge con l’aria.
NISSRINE – la pallina andava sulla strada, poi quella palla rossa … e poi non stava attenta …
LORENZO – la pallina con l’aria che abbiamo in bocca, spinge l’aria, la pallina e la fa andare dove deve.
AURORA – quello per la palla … io sono senza palla.
FLAVIO G. – ma la palla verde ha fatto la strada, dopo ho soffiato, e dopo basta.
LETIZIA – la palla si spinge perché dentro il nostro corpo c’è l’aria e perché esce fuori dalla bocca e spinge.
ALEJANDRO – il palloncino poi è diventato piccolo, e l’altro no, suo padre. Le palline volevano uccidere i palloncini.
RICCARDO M. – perché l’aria spinge il palloncino, quando l’aria spinge la palla blu e poi quella rossa.
EMMA PE. – non mi piace soffiare.
JADE – non mi è piaciuto che io soffiavo, perché mi veniva mal di gola.
VERONICA – non mi è piaciuto perché il traguardo era troppo lontano.


 
L’ARIA NASCOSTA
LETIZIA – l’aria è nella spugna perché quando schiacci nell’acqua esce tutta l’aria.
LORENZO – perché se la spugna fa uscire l’aria, l’aria va nell’acqua e poi manda l’aria fuori e poi rientra l’aria.
LETIZIA – la spugna esce l’acqua quando la schiacci, esce tutta e anche il sapone fa le bolle quando lo metti nell’acqua.
FLAVIO G. – l’acqua … la spugna … che era fredda, l’acqua,  dopo basta.
JADE – quando tu metti la spugna nell’acqua, l’aria va su, quando la alzi così, l’aria entra.
ALEJANDRO – l’acqua … che poi diceva quel signore … mi ha buttato fuori e ero rimasto fuori da solo.
AURORA – mamma … “BUM!” era bello, sì.
LORENZO – perché la pallina, se mandi l’aria, l’aria spinge la pallina e la fa arrivare dal traguardo.
LETIZIA – la pallina, quando la soffi fuori tutta con l’aria, e vinci quando la soffi e se vinci poi sei contenta, se vinci.
ALEJANDRO – l’acqua poi usciva con la spugna. Ho messo la mano, era fredda, troppo fredda! Devi metterla calda.
NISSRINE – la pallina è andata sul ponte e poi “bon”.
 
3° INCONTRO
 PRESENTI: JADE, LETIZIA, FLAVIO G., LORENZO, ALESSANDRO, AURORA G., ALEJANDRO, NISSRINE, EMMA PE., RICCARDO M.
 Costruiamo insieme il nostro aereo:

E LO FACCIAMO VOLARE SOTTO IL PORTICO DELLA SCUOLA.
JADE – quando lo lanciavo era lì e dopo è caduto, è rotolato e dopo me lo sono perso.
LETIZIA – l’aeroplano vola quando c’è aria dentro la cannuccia, però fuori vola quando c’è vento.
FLAVIO – io ho già colorato qua e dopo noi andiamo fuori e dopo noi abbiamo preso la cannuccia e dopo l’aria …
LORENZO – perché l’aereo, quando va fuori e lo tiriamo, l’aria lo spinge a andare lontano, lontano e poi va nel camino e si brucia.
ALESSANDRO – esce il fumo e si brucia.
AURORA – è bello, fatto bene.
LETIZIA – l’aeroplano vola quando fuori c’è vento e vola tanto e va in cielo da Gesù e poi ritorna quando c’è sole.
ALESSANDRO – oppure quando c’è pioggia.
ALEJANDRO – andava alto e poi si girava e stava così.
LORENZO – se si brucia va in alto.
FLAVIO – io già … quando l’aereo è volato forte … e dopo il vento ha già spinto l’aereo.
ALEJANDRO – poi l’aereo ha fatto male a qualcuno … a Riccardo.
FLAVIO – il vento, quando abbiamo fatto così, e dopo siamo andati dentro.
NISSRINE – poi l’aereo volava fuori.
LETIZIA – l’aereo volava fuori e poi andavi in cielo, vedevi la luna, le stelle, i pianeti e poi la casetta con il prato quando scendeva giù con il sole.
LORENZO – perché gli aerei … quando noi lanciamo l’aereo, praticamente viene l’aria dall’aereo e poi lo fa spingere lontano, lontano.
FLAVIO – ho visto la mia mamma, che ha visto l’aereo e dopo me l’ha fermato.
JADE – se lo lancio così lui cade per terra e vola.
EMMA – mi piaceva e lo porto a casa.


GRUPPO REX (GRANDI)
1° INCONTRO
OGGI SI GIOCA CON:   L’ACQUA
PRESENTI: GAIA, ORIANA, RICCARDO L. G., NOEMI, AMIN, IMAN, JESSICA, DANIELE C., GIULIA F., MAMOUR, BIANCA, ANTONIO.
Quando vedete l’acqua a cosa pensate?
RICCARDO: che ho sete.
AMIN: Voglio entrare in acqua.
GAIA: Penso che quello che ci metto dentro affonda.
RICCARDO: Oppure galleggia.
BIANCA: Affonda.
Se buttiamo degli oggetti in acqua cosa succede?
RICCARDO: Galleggiano o affondano.
Si procede a mettere dentro alcune bacinelle ripiene d’acqua tanti oggetti fatti di materiali diversi.
Cosa avete notato?
RICCARDO: Ha galleggiato un mattoncino di legno perché è pesante.
GAIA: Il cucchiaio di plastica è affondato perché era piccolo.
IMEN: Ha galleggiato il mattoncino di legno perché è grande.
MARIAM: La molletta galleggia perché è pesante.
ORIANA: Un palino di legno ha galleggiato perché è leggero e lungo.
AMIN: Il cucchiaio di ferro non ha galleggiato, il mattoncino si, perché il
cucchiaio è un po’ molle e il mattoncino è pesante.
JESSICA: Il bottone è affondato perché è troppo leggero.
ANTONIO: Il cucchiaio di ferro è affondato perché è duro.
MAMOUR: Il sassino è affondato perché è piccolo e morbido.
NISSERINE: Questo qui (un mattoncino di legno) ha galleggiato perché è
piccolo.
NOEMI: Il legno lungo galleggia perché è leggero.
DANIELE: La molletta è affondata perché è leggera.
BIANCA: Il tappo del pennarello galleggia perché…mmmmm…
MARIAM (interviene): E’ pesante.
MAMOUR (interviene): Perché è leggero.
BIANCA: E’ affondato perché è duro.
GIULIA: Il bottone è affondato perché è piccolo.
IMEN: Hanno galleggiato i mattoncini.
RICCARDO: Hanno galleggiato le cose di legno.
MAMOUR: Ma quella molletta è di legno ed è affondata!
GAIA: Di solito le mollette non affondano.
RICCARDO: Si, ma una è più scura ed è marcia per questo è affondata, l’altra è più chiara.
NISRIN: Mio cugino è tutto scuro.
Ma lui sa nuotare?
NISRIN: Si!
Allora non affonda!
NOEMI: Anche una cosa di plastica ha galleggiato (il tappo del pennarello).
NOEMI: Però i bottoni sono di plastica e sono affondati!
AMIN: E’ affondata una pietra.
 Se mettiamo una pallina pongo nell’acqua, secondo voi galleggia o affonda?
 Tredici bambini dicono che galleggia.
GAIA: Noooo, affonda.
NISSERINE cambia idea: Si, affonda.
RICCARDO: Il pongo è duro, non galleggia.
Immergendo la pallina di pongo nell’acqua notiamo che affonda, ma se la schiacciamo e la incurviamo un po’ diventa un contenitore e per magia galleggia.
 ANTONIO: Galleggiaaa!!!
MARIAM: Se lo schiacci nuota!
 RICCARDO: Perché ora è più rotondo e più largo e riesce a galleggiare.
 Ma quanti soldini ci vorranno per farlo affondare?
 ORIANA: Dieci soldini.
 Mettendo in pratica: il contenitore affonda con tredici soldini.
 Secondo voi perché il contenitore è affondato?
 ANTONIO: Perché i soldini erano pesanti. Lo rifacciamo? Ti prego?!
JESSICA: Perché sono tanti e duri.
Gli oggetti possono spostare l’acqua. Proviamo a vedere se il pongo la sposta?
 TUTTI: Siiiiiiiii!!!
 Si procede a riempire d’acqua un barattolo di vetro trasparente e a segnarne il livello con un pennarello nero a metà del barattolo. Subito dopo si mette all’interno un pezzettino di pongo.
 GAIA: L’acqua si è spostata.
RICCARDO: E’ salita in alto.
 Ma per spostarla tutta cosa dobbiamo fare secondo voi?
 RICCARDO: Dobbiamo mettere meno acqua e più cose.
 Si procede a riempire il barattolo con tutto il pongo rimasto e l’acqua arriva fino all’orlo del barattolo.
 Cosa avete notato?
 AMIN: C’è più acqua ora con più pongo.
IMEN: Il pongo ha riempito il barattolo.
 Proviamo a fare l’ultimo esperimento?
 TUTTI: Siiiiiiiiiiii!!!!



                           “L’ESPERIMENTO DELLA SPIA”
 Una spia era riuscita a rubare un segreto segretissimo. Doveva, però, conservarlo al sicuro dai suoi nemici, nascosto in modo che nessuno potesse leggerlo. Come avrà fatto?
 ANTONIO: La spia scrive un messaggio e lo nasconde bene bene.  
 Ma se lo nascondo e il mio nemico lo scopre lo stesso? Cosa faccio? Mi serve un limone e lo spremi-limone!!!!!
 AMIN: Lo spremi-limone?!
GAIA: Serve a spremere l’arancia.
MAMOUR: Vlaaaeee…
IMEN: Da piccola mia mamma me lo faceva bere sempre con lo zucchero…!
 Prendiamo la spremuta di un limone ed un pennello. Su un foglio di carta scriviamo il nostro messaggio segreto o il nostro disegno col succo di limone  e aspettiamo che asciughi. Non si vedrà nulla. Poi prendiamo una candela e passiamo il foglio sulla fiamma. Per magia il nostro messaggio segreto riappare.


RIASSUMENDO!
 16. Com’è andato l’esperimento?
 TUTTI: L’esperimento è andato bene.
IMEN: Si possono fare tanti esperimenti.
MAMOUR: Ed avere tanti segreti nascosti.
 17. La prossima volta facciamo le mescolanze?
 TUTTI: Siiiiiiiiiii!!!!!
            

2° INCONTRO
PRESENTI: YASSINE, GAIA, SIMONE, ORIANA, RICCARDO L. G., NOEMI, AMIN, IMAN, JESSICA, DANIELE C., GIULIA F., MAMOUR, BIANCA.
 Come suggerito da Riccardo ci divertiremo a mescolare nell’acqua vari elementi scelti tra: zucchero, sale, caffè solubile, cacao, fecola, lievito, bicarbonato, karkadè, aceto, olio, detersivo per piatti.
 PRIMA MESCOLANZA:
GAIA – ho messo il caffè: è venuto marrone.
YASSINE – ho messo quello per la torta …
MAMOUR – si chiama la farina
YASSINE – è diventato tutto bianco.
BIANCA – ho messo il sale dentro … è bianco
MAMOUR – è come la pozione FABBRICATOPO (“Le streghe” di Roal Dahl)!                                       
 Ho messo il caffè, è diventato tutto marrone e un po’ grigio.
SIMONE – ho messo lo zucchero … non è venuto niente.
NOEMI – ma è dolce!
 Segue un assaggio generale delle miscele ottenute.
GIULIA – ho messo la farina. È diventato bianco.
ORIANA – ho messo il cacao, è venuto marroncino. Si è sciolto bene … l’ho assaggiato: fa schifo.
DANIELE – il mio con il cacao è diventato marrone.
RICCARDO – ho messo i fiori secchi, è diventato tutto rosso.
JESSICA – io ho messo i puntini di focaccia (lievito), è diventato tutto giallo.
NOEMI – io il caffè, è diventato marrone e buono di gusto.
AMIN – questo, il bicarbonato, era quello che serviva per fare il vulcano.
È diventato bianco, l’ho assaggiato: è diventato schifoso.
IMAN – io ho fatto i fiori secchi e poi è diventato tutto rosa, e quando l’ho assaggiato era buono, poi, quando l’ho assaggiato ancora, ancora non mi piaceva.
 Aggiungiamo un elemento al miscuglio. Quasi tutti scelgono caffè o cacao.
 MAMOUR – guarda! È tutto caffè!
IMAN – io no, perché mi piace il rosa e non voglio altri colori, mi piace FLORA. Ho aggiunto delle cose per mettere nella torta, nella pizza, nella focaccia (lievito). Il profumo è cambiato, ma il colore no. Io non lo sapevo che diventava ancora di quel colore, ma ho provato.
AMIN – ci ho messo il sale e il cacao, poi è diventato tutto marrone.
NOEMI – prima il caffè e adesso il cacao. È venuto marrone e l’odore è buono.
AMIN – prima mi era diventato come Simone.
JESSICA – ho messo i chicchi di caffè, è diventato marroncino chiaro.
RICCARDO – il mio prima era rosso e adesso è diventato marroncino con il cacao.
DANIELE – ho messo la farina e poi è diventato marrone chiaro.
ORIANA – prima ho messo il cacao e poi il caffè, ho mescolato, è diventato marrone scuro.
GIULIA – ho messo il cacao e prima avevo la farina. È diventato marrone scuro. L’odore fa schifo.
SIMONE – avevo lo zucchero e poi con il cacao è diventato marrone scuro. L’odore lo sento come cacao.
MAMOUR – è tutto nero. L’odore è buono. Vuoi sentire? C’è anche lo zucchero.
DANIELE – il mio è buono.
GAIA – il mio è marrone e di odore è di cioccolato.
MAMOUR – perché il cacao è fatto di cioccolato.
GAIA – e poi ci ho messo il caffè.
YASSINE – ho messo il latte, mi sembrava latte, ho mescolato tanto, puzza.
BIANCA – il lievito è diventato marrone, l’odore è buono.
DANIELE – il mio è diventato di cioccolato.
MAMOUR – perché il caffè delle maestre è tanto buono mentre il nostro no?
GAIA – perché quello è diverso.
MAMOUR – la maestra mette latte e caffè, diventa buonissimo … invece l’acqua …
 Per finire, anche se il tempo stringe, la maestra aggiunge aceto o detersivo per piatti.
 YASSINE – mi è venuto che è buono perché ci ho messo il sapone.
GAIA – prima sapeva di cioccolata, non è come prima, è cambiato l’odore, è diventato liquido.
MAMOUR – quello di Riccardo prima era tutto rosso, adesso è tutto nero. Il mio, quando ho messo il sapone, tutte le bolle sono andate via.
GIULIA – le bolle sono andate via.
BIANCA – è bianco, sopra.
ORIANA – io … col sapone è diventato tutto schiumato.
JESSICA – il mio è tutto bollicine
AMIN – sono diventate tante, tante bollicine.


 
3° INCONTRO
PRESENTI: ORIANA, AMIN, RICCARDO L.G., SIMONE, BIANCA, JESSICA, MAMOUR, YASSINE, DANIELE C., NISRIN, NOEMI, GAIA, MARIAM  … e PIERA.
RIEPILOGO DEL PRECEDENTE INCONTRO.
MARIAM – abbiamo giocato con l’acqua.
MAMOUR – abbiamo fatto il caffè … e cose così.
GAIA – abbiamo mischiato.
YASSINE – il mio, io ci ho messo quello bianco, è diventato latte. L’ho girato, girato.
SIMONE – alla fine sono tutti neri.
MAMOUR – no tutti neri, tranne quello di Iman.
 RICORDATE QUALCOSA DI STRANO?
MAMOUR – le bolle di Jessica e Amin.
JESSICA – no, non tante, solo un po’!
AMIN – avevo messo prima il sale, poi il cacao e dopo l’aceto
NOEMI – e il bicarbonato.
MAMOUR – io ho messo il caffè e pure … il … bicarbonato.
GAIA – io caffè e cacao, è diventato marrone. E avevo messo anche il sapone: è diventato più liquido.
ORIANA – ho messo un po’ di cacao e poi un po’di caffè, e ho messo un po’ di sapone: è diventato tutto schiumoso.
OGGI PROVIAMO A METTERE L’OLIO NELL’ACQUA. COSA SUCCEDE?
 YASSINE – a me quello mi sembra come la mozzarella.
AMIN – a me sembrava come il formaggio per topi.
NOEMI – mi sembrava come l’acqua.
NISRIN – io una volta ho mangiato alla casa questo qua.
NOEMI – mi piace giocare con l’acqua.
ORIANA – a me sembrava … lattina.
JESSICA – mi sembra “acqua di aceto”
BIANCA – mi piace mangiare a casa mia.
AGGIUNGIAMO QUALCHE GOCCIA DI DETERSIVO PER I PIATTI. 
MAMOUR – mi sembra un buco … qua. Non sta più galleggiando, lo vedo … in giù.
RICCARDO – sembra una città sott’acqua.
MARIAM – il sapone ha chiuso il buco. Se metti il sapone si allarga il profumino.
E POI TUTTI FUORI A FARE LE BOLLE DI SAPONE!
ORIANA – le bolle, quando si riprendono si fanno ancora più grandi.
MARIAM – certe bolle vanno in alto, certe vanno in giù.
NISRIN – le bolle vanno su, su, sotto la neve.
BIANCA – in giardino c’erano tutte le bolle, vanno in su.
DANIELE – sono volate, le facevo grandi. Per farle grandi devi soffiare piano.
AMIN – l’ho fatta forte: è salita sul tetto, è rimasta ferma sul tetto.
MAMOUR – la mia … c’era pochissima acqua, ho mescolato così: è diventata grandissima.
BIANCA – grazie per le bolle!
  

GRUPPO LEONI (GRANDI)
1° INCONTRO
 OGGI SI GIOCA CON:   L’ACQUA
 PRESENTI: GIADA, MANUELA, MANUEL D., CHIARA, OMAR, ARIANNA, SAMUEL, ANNA, AYA, MANUEL G., ILARIA, MATTEO.
 Se vi dico “acqua”, che cosa vi viene in mente?
 MATTEO – se c’era una strega … il vulcano, il liquido di fuoco, lo faceva diventare piccolo.
ARIANNA – si potrebbe giocare con le matite.
GIADA – se c’è una strega, il vulcano scoppia e la fa morire. L’acqua, se un bambino apre l’acqua, e mette il dito in mezzo all’acqua, si divide. Perché l’acqua è morbida.
 Giada ci dimostra come si divide l’acqua del rubinetto.
ILARIA – è perché metti un dito. Il dito va in mezzo, l’acqua va da una parte e l’altra dall’altra e si divide.
MANUEL D. – l’acqua si divide perché metti il dito e va da questa parte, e poi lo sposti e va dall’altra.
ILARIA – se penso all’acqua mi viene in mente il mare e la piscina.
GIADA – e il lago.
MANUELA e MANUEL D. – il fiume.
ARIANNA – il fiume dà l’acqua al mare, perché è un po’ lontano, però l’acqua si riempie.
ILARIA – il mare è collegato anche col rubinetto, perché c’è un buco nel lavandino, di ferro, che l’acqua va dentro e si collega col mare.
GIADA – se un bambino apre l’acqua, l’acqua va dentro i tubi e poi nel rubinetto.
MATTEO – perché con l’acqua del gabinetto va giù per lo scarico, se schiacci il bottone, e si collega col mare.
MANUEL D. – quando gli scappa la pipì o la cacca, c’è un tubo che la manda verso il mare.
 GALLEGGIA O AFFONDA?
ANNA – ho messo una bottiglina piccola, di una vitamina, galleggia perché c’è l’acqua.
SAMUEL – il gioco di legno, se tu muovi l’acqua, il gioco va avanti.
ARIANNA – quando spingo il gioco sott’acqua lui non galleggia più: la bottiglietta è andata sott’acqua e non galleggia più, invece quando la riprendi e la rimetti galleggia, se la svuoti, se no è pesante e va giù.
OMAR – con le mani … l’acqua era bianca. Ho messo il tappo, era qua, galleggia.
CHIARA – ho messo il tappo del pennarello e i soldi. I soldi non galleggiano perché sono pesanti.
MANUEL D. – i soldi non galleggiano perché quando sei piccolo è un po’ più forte … è perché sono piccoli. Invece il tappo della birra galleggia perché sono più forti e galleggiano.
MANUELA – il cucchiaio affonda perché è pesante.
GIADA – il bicchierino è andato giù, qualche volta, e qualche volta stava su. Se lo metto dritto sta su, al contrario va giù e si gira.
MATTEO – il mio mattoncino galleggia perché è fatto di legno, l’altro legno un po’ morbido non galleggia.
ILARIA – ho visto un bottone bianco, lo metti nell’acqua: diventa blu. Non galleggia perché è troppo piccolo.
MANUEL G. – ho messo il mattoncino. Ha galleggiato perché è lungo e duro, la molletta no perché è troppo piccola.
AYA – i soldi affondano perché … non lo so.
MANUEL G. – il pongo, se è piattissimo, va giù.
ARIANNA – perché c’erano i buchi.
MANUEL D. – se c’erano i buchi affondava. Se metti dei buchi l’acqua va dentro e affonda, e poi se non ci sono buchi galleggia.
GIADA – se prendi un mattoncino dentro e lo spingi giù, annega, se lo lasci andare galleggia.
ILARIA – sono d’accordo con quello che ha detto Giada, può essere possibile che lo spingi e il mattoncino può ritornare su.
MANUEL D. – se il mattoncino lo metti girato così si gira e sta su, se metti il dito affonda.
SAMUEL – è perché schiacci!.
2° INCONTRO
PRESENTI: ANNA, ILARIA, MANUEL G., OMAR, SAMUEL, AYA, SOHAIB, ARIANNA, MATTEO.
 Vi ricordate cosa abbiamo fatto ieri nel laboratorio?
SAMUEL – abbiamo fatto esperimenti con l’acqua.
ILARIA – abbiamo messo l’acqua nelle vaschette e abbiamo visto cosa galleggia e cosa non galleggia.
MATTEO – non galleggiano i soldini e il pongo, perché ci sono i buchi.
 Oggi useremo l’acqua per fare le mescolanze. Abbiamo a disposizione: sale, zucchero, fecola, lievito, cacao, caffè, bicarbonato, karkadè, aceto e olio.
Cominceremo mescolando due elementi nell’acqua, scegliete quelli che volete.
ILARIA – ho messo caffè e cacao, è caffè, ma è freddo perché c’è l’acqua.
MATTEO – io ho messo cacao e caffè: non mi piace. Lo so già e non lo assaggio.
ANNA – il mio è fiori e cacao: è brutto.
ARIANNA – io, da piccola, avevo preso un bicchiere, il sale l’ho messo nel bicchiere, poi ho messo l’acqua, ho girato, girato col cucchiaio: era buonissimo! In questo ho messo cioccolato e fecola, mi sembra un cappuccino, di sapore è amaro.
MANUEL G. – ho messo caffè, fiori, fecola e bicarbonato, non l’ho assaggiato perché non mi piace.
ARIANNA – sembra il caffè come fa mia mamma.
SOHAIB – ho fatto come lui, però ho aggiunto anche il sale e il bicarbonato.
OMAR - …. Il sale e lo zucchero … era buono.
SAMUEL – io ho messo cacao e zucchero, non è buono perché c’è l’acqua, ci voleva il latte.
AYA – c’è caffè, zucchero e sale.   E’   diventato al cioccolato.
 Aggiungiamo a tutti i miscugli un po’ d’aceto. “fanno le bolle” tutti tranne quelli di Matteo, Manuel e Omar. Perché questi miscugli non hanno “reagito” come gli altri?
 ILARIA – forse loro non hanno messo gli ingredienti giusti che abbiamo messo noi.
 Confrontiamo gli ingredienti.
ILARIA – cacao, caffè, lievito, bicarbonato, fecola, sale, zucchero.
MATTEO – sale, lievito, cacao, caffè.
MANUEL G. – fecola, zucchero, fiori, caffè, bicarbonato.
 Aggiungiamo gli ingredienti diversi uno alla volta e poi ancora aceto.
ILARIA – dobbiamo aggiungere il bicarbonato. Sono questi due … perché l’aceto ….
MATTEO – prima ho messo un po’ di zucchero, poi ho provato con il bicarbonato: fa le bolle.
MANUEL – il mio ha fatto le bolle quando ho messo il bicarbonato.
OMAR – fa le palle.
 Infine aggiungiamo l’olio.
SOHAIB – l’olio galleggia perché le bolle sono andate giù e dopo sono ritornate su.
MATTEO – e se mettiamo tutto l’olio fa delle bolle grandi come la scuola!
MANUEL G. – ho girato e le bolle sono un po’ grandi e un po’ piccole.
ILARIA – a me sono grosse.
ANNA – le mie sono piccole.
ARIANNA – ho girato forte e le bolle sono piccole.
SAMUEL – anch’io, le ho fatte piccole da solo. Te lo faccio?


3° INCONTRO
PRESENTI: ILARIA, GIORGIA, GIADA, MANUEL G., ANNA, AYA, ARIANNA, OMAR, SOHAIB, CHIARA, MATTEO.
Abbiamo fatto le bolle di sapone e poi le abbiamo disegnate.
 IO HO DISEGNATO:
MATTEO – le bolle che volano, quella grande vola, quelle piccole non volano e quelle più piccole scoppiano.
CHIARA – io con tutte le bolle che ho fatto fuori.
SOHAIB – quando io ho fatto le bolle, la grande è andata via.
OMAR – le bolle più grandi che ho fatto io.
 ARIANNA – questa sono io che faccio le bolle giganti fuori.
AYA – le bolle e la bottiglia delle bolle … e poi ci sono io.
ANNA – le bolle che ho fatto fuori.
MANUEL G. – questo sono io che faccio le bolle tutte colorate come  l’arcobaleno.
GIADA – le bolle che ho fatto io.
GIORGIA – le bolle, che Ilaria le faceva e io le scoppiavo.
ILARIA – io che faccio le bolle e Giorgia che le scoppia.


  
GRUPPO PALLONCINI VIOLA (PICCOLI)
1° INCONTRO
 OGGI SI GIOCA CON:   L’ACQUA
 PRESENTI: SARA R., SARA S., GABRIEL, AIMAN, ANDREA, LARA, VANESSA, MARIO, GIULIA N., IRENE, DESILDA. 
Il primo incontro, dopo una breve presentazione del laboratorio, si “immerge” completamente nell’esperienza del travaso dell’acqua in recipienti di diversa forma e capacità. In questa fase le parole possono essere superflue.
  
2° INCONTRO
 PRESENTI: SARA R., SARA S., GABRIEL, AIMAN, ANDREA, LARA, VANESSA, MARIO, GIULIA N., IRENE.
 Iniziamo da un breve riepilogo dell’esperienza vissuta ieri.
MARIO – l’acqua era caduta.
GABRIEL – non mi è caduta l’acqua.
VANESSA – l’acqua è caduta, lava le mani.
LARA – mi è caduta l’acqua. Mi è piaciuto versare l’acqua.
SARA R. – mi è piaciuto mettere l’imbuto nella tazza rossa e versare l’acqua col bicchiere: ci sta tanta acqua.
GIULIA N. – mi è rovesciata l’acqua tante volte e poi mi è caduta l’acqua e ha fatto la cascata.
ANDREA – io ho giocato con l’acqua, poi col bicchiere giallo e poi ho versato l’acqua nel bicchiere giallo.
AIMAN – mi è piaciuto giocare con l’acqua … e poi basta.
VANESSA – ho giocato col bicchiere giallo. E io ho giocato con Mario e con Gabriel.
 Riprendiamo il gioco (scientifico) di ieri, con le bacinelle piene alcune d’acqua calda, altre di fredda, tanti contenitori per i travasi e alcune spugne.
Qualcuno scopre che dalle bottiglie e dalle spugne escono le bolle:
GABRIEL – bisogna spingerla e fa le bolle, perché entra l’acqua.
AIMAN – le bolle sono di acqua.
LARA – con più bolle …
 La maestra introduce nuovi oggetti nelle bacinelle: palline di plastica leggere e cubetti di legno.
AIMAN – mi è piaciuto giocare con l’acqua, e fare schizzare l’acqua, e venivano le bolle.
LARA – mi è piaciuto giocare con l’acqua calda.
SARA R. – mi è piaciuto giocare con l’acqua fredda e mettere l’acqua nelle bottiglie.
VANESSA – ho giocato con la palla rosa, e rossa, e blu.
MARIO – mi piace … le palle.
ANDREA – ho fatto … ho giocato con l’acqua e poi ho fatto le bolle.
IRENE – la palla arancione.
GIULIA N. – giocavo con la palla arancione, poi ho sentito il cellulare (avviso della fine del laboratorio N.d.R.) e ho smesso.
SARA S. – mi è piaciuto giocare con la pallina arancione e rossa. Con la palla, l’ho messa dentro all’imbuto, io toglievo l’imbuto e faceva le bolle.
GABRIEL – mi piaceva che la pallina galleggiava e anche il cubetto.


3° INCONTRO
PRESENTI: VANESSA, MARIO, LARA, IRENE, GIULIA N., SARA S., GABRIEL, DESILDA, ANDREA, SARA R.
 Cominciamo con il riepilogo delle esperienze precedenti:
MARIO – le bolle sono cadute.
VANESSA – ho giocato con le palle, con le bolle e poi …
ANDREA – io ho giocato con le bolle e poi le ho lasciate.
SARA R. – ho fatto la fontana dalla bottiglia: si mette dentro l’acqua con un bicchierino, si mette tanta acqua e poi fa la fontana.
GIULIA N. - ho messo con un bicchierino, con l’acqua e poi l’ho messo dentro la spugna e poi tutti i bicchierini erano tutti grandi.
SARA S. – io ho giocato con la palla arancione e l’ho messa dentro l’imbuto e l’imbuto dentro la bottiglia faceva le bolle.
VANESSA – ho giocato con la palla rosa perché la mia mamma mi ha portato al mare e poi …
LARA – ho giocato con la palla rosa a far le bolle.
ANDREA – il mio papà è venuto a casa col camion rosso di Dedè … e  …
SARA R. – quando metti la spugna senza mettere dell’acqua dentro, la bottiglia va giù e poi fa le bolle sotto acqua.
Abbiamo parlato tanto di bolle, adesso facciamole!
Sapete come si fanno le bolle di sapone?
SARA S. – metti l’acqua dentro all’acqua, quando le svuoto fa le bolle.
GIULIA N. – devi mettere tanta acqua e se la rovesci fa tante bolle.
MARIO – è bello!